Scala dei Turchi
Uno sperone di marna bianca prominente sul mare, le cui falde degradanti a strato le conferiscono un aspetto molto suggestivo dai forti contrasti cromatici se si pensa all’azzurro del mare e del cielo contrapposto al bianco accecante della roccia.
La forma che questo monumento della natura assume è quella per l’appunto di una scalinata, dove secondo la leggenda, durante le invasioni moresche che imperversarono nel ‘500, i turchi (erroneamente chiamati) approdarono nel territorio dell’odierna Realmonte inerpicandosi sulle stratificazioni di questa falesia.
La Valle dei Templi
E’ un’area archeologica della Sicilia caratterizzata dall’eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all’antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Oggi è parco archeologico regionale.Dal 1997 l’intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità redatta dall’UNESCO. È considerata un’ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l’isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo.Nel 2011 è stata visitata da 583.465 persone.
Il Centro Storico
Il centro storico empedoclino si sviluppa sull’asse formato dalla Via Roma, dalla Via Crispi e dalla Via Lincoln, vere e proprie istituzioni che insieme al Porto formano la storia di Porto Empedocle sin dalle radici, essendo il punto nevralgico dal quale si è sviluppata negli anni l’intera città.
La Torre Carlo V°
Nel XVI secolo l’imperatore Carlo V (1500-
La costruzione doveva servire per difendere il prezioso caricatore dagli attacchi dei corsari che spesso, con azioni rapide, depredavano le popolazioni dei centri abitati posti sulle coste.
L’edificio è caratterizzato da una forma a piramide tronca che termina in alto in un’ampia terrazza utilizzata come punto d’osservazione.
L’interno è composto da alcuni ambienti la cui copertura è del tipo volta a botte. Dal 1780 i Borboni fecero della Torre una prigione.
Chiesa Madre
Il 4 dicembre 1904 la nostra Chiesa viene aperta al culto. Benedisse il sacro tempio dedicandolo al SS. Salvatore, alla Immacolata e S. Gerlando, patrono della città, l’Arc. Valenti, mentre il Sac. Marullo celebrò la Messa alla presenza di tutte le autorità e di una marea di popolo osannante.
A distanza di 100 anni le comunità ecclesiali di Porto Empedocle si sono ritrovate a festeggiare una ricorrenza tanto importante. Sua Eccellenza mons. Carmelo Ferraro ha celebrato la Santa Messa alla presenza di un popolo osannante, benedetto la nuova sede presidenziale e il nuovo ambone, mensa della Parola di Dio e presieduto il rito di consacrazione dell’Altare. Una cerimonia ricca di momenti suggestivi. L’unzione con il Crisma, l’incensazione, la sua vestizione e l’illuminazione tutti segni biblici che richiamano alla presenza di Dio tra il suo popolo. E proprio Don Angelo, nel corso della celebrazione non ha mancato sottolineare che: «l’altare è segno eloquente che Dio è ancora presente in mezzo a noi, con la tenerezza e la sollecitudine di un padre». Un’altra lapide ricorda questa giornata che rimarrà nella storia religiosa empedoclina.
Il Teatro Empedocle
Dalla Torre di Carlo V° al glorioso teatro “Empedocle”,in Città esistono degli angoli tipici che riproducono la Vigata letteraria di Andrea Camilleri. Il Teatro è tra i progetti della nuova amministrazione, per un’imminente riapertura al pubblico, per poter dotare finalmente la città di un luogo dove far conciliare cultura e storia. Per poter finalmente ridare alla città uno dei teatri più belli e funzionali che esistono in provincia.